Le ragioni di un convegno
Spartiacque tra Nord e Sud, la Svizzera sta al centro dell’Europa. I suoi fiumi – Reno, Rodano, Inn e Ticino – ne solcano il territorio, si ramificano, fertilizzano e alimentano gli scambi verso i principali Paesi che ci circondano, con i quali condividiamo lingue e culture.
Al dato geografico, fattuale e perenne, si sovrappone l’intreccio inestricabile di relazioni legate alle più svariate attività umane, sedimentate nel tempo e oggi accelerate da mobilità e contatti di straordinaria intensità e frequenza.
Un intreccio altrettanto fitto e inestricabile di patti, trattati, convenzioni e accordi traduce questo inestimabile retaggio in norme, lo regola, lo consolida, gli conferisce certezza e prevedibilità. Dal 1963 siamo uno dei 47 Stati membri del Consiglio d’Europa, dal 1972 partecipiamo all’Accordo europeo di libero scambio (AELS), e dal 1999 in poi abbiamo perfezionato questa relazione con due serie di accordi bilaterali (2002 e 2004) e ulteriori sei accordi dal 2004 al 2014. Su 5102 trattati in vigore per la Svizzera (Fonte: Banca dati trattati internazionali DFAE), 989 riguardano i nostri Paesi limitrofi, 177 l’Unione europea (UE), 75 gli USA, 46 il Regno Unito e 55 l’AELS.
Le realtà economiche, politiche e culturali rispecchiano questa densità normativa e il grado di integrazione della Svizzera nei confronti dell’UE e dei Paesi che ci circondano: 54% delle nostre esportazioni è diretto verso l’UE e 72% delle nostre importazioni ne proviene. Il 78% dei capitali esteri investiti in Svizzera proviene dall’UE (650 miliardi di CHF nel 2015), e 49% degli investimenti diretti svizzeri avvengono nell’UE (545 miliardi di CHF nel 2015).
Da qui l’importanza vitale di queste relazioni per il benessere del Paese e la necessità irrinunciabile di conoscerne almeno i principali aspetti, per misurare la posta in gioco delle scelte politiche che le riguardano, al momento in cui lo sviluppo e l’attualizzazione del quadro normativo che regge queste relazioni giunge a una svolta.
Per affrontare questa complessa materia e offrire opportunità d’approfondimento e d’informazione su basi affidabili, Coscienza Svizzera – che nel 2018 festeggia il 70° anno di esistenza – ha deciso di organizzare un evento d’eccezione, coinvolgendo non solo responsabili di alto livello, specialisti e addetti ai lavori, ma anche docenti e studenti, e di curare con particolare attenzione la comunicazione verso il pubblico interessato e i media.
La partecipazione è gratuita. L’iscrizione è richiesta per frequentare gli incontri della mattina; gli iscritti riceveranno una documentazione dettagliata.
Iscrizione via piattaforma digitale nel sito: https://viverelasvizzera.eventbrite.com
Rassegna stampa
Legenda video - Prima parte
- 04:35 | Intermezzo musicale a cura di Elisa Netzer |
04:36-12:03 | Saluto e introduzione di Boas Erez, rettore USI |
12:04-22:20 | Saluto e presentazione della giornata di Remigio Ratti, presidente di CS |
| Riassunto temi dei gruppi di lavoro: |
22:21-36:45 | "Aspetti culturali" di Verio Pini |
36:46-51:00 | "Aspetti economici" di Ivano D'Andrea |
51:01-59:40 | "Integrazione sovranazionale e sovranismo" di Oscar Mazzoleni |
| Discussione |
Legenda video - Seconda parte
-06:15 | Intermezzo musicale a cura di Elisa Netzer |
06:16-44:00 | Conferenza magistrale di René Schwok, professore Università di Ginevra |
44:01-fine | Tavola rotonda "Il divenire delle relazioni Svizzera-Unione europea - Reto Ceschi, moderatore con la partecipazione di : |
| Kathy Riklin, Renzo Ambrosetti, Sergio Morisoli, Mauro Dell'Ambrogio, Gret Haller |
Legenda video - Terza parte
-07:10 | Intermezzo musicale a cura di Elisa Netzer |
07:45-49:18 | Intervento di Ignazio Cassis, consigliere federale |
| "Relazioni Svizzera-Europa: il Consiglio federale coglie la sfida!" |
| Saluti finali di Remigio Ratti, presidente di CS |