6. incontro con Roby Ronza, giornalista e scrittore a colloquio con Orazio Martinetti, giornalista.
Fino a qualche anno fa sarebbe stata una divagazione erudita, ci fossimo rivolti all'Italia in tema di federalismo. Questo sconfinamento ha invece oggi una certa pertinenza se si prende atto del gran parlare che si fa attualmente di federalismo nella vicina Penisola. Con l'avvento alla ribalta politica dei leghisti italiani la parola federalismo è inaspettatamente rispuntata, è quasi diventata di moda, per taluni una sorta di panacea per tutti i mali in uno Sato notoriamente abbarbicato al proprio sistema istituzionale unitario.
Con questo incontro "Coscienza Svizzera" intende farsi interprete degli interrogativi che gli osservatori della Svizzera italiana si pongono a riguardo dei possibili effetti e delle reali intenzioni che stanno a monte di questo dibattito sul federalismo in un Paese a noi caro e vicino.
Nella tradizione storica politica italiana i fautori di un pensiero federalista appartengono a una specie rara: il nome certamente più noto in proposito è quello del milanese Carlo Cattaneo (1801-1869), la cui figura è stata tanto importante anche per il Cantone Ticino, dove fu esule per lunghi anni (1848-1869).
Pur minoritaria e puntualmente messa in ombra, l'alternativa federalista nella vicina Penisola è stata tuttavia prospettata, soprattutto a due riprese: la prima volta durante il Risorgimento, nel corso del processo di unificazione conclusosi nel 1861 con la proclamazione del Regno d'Italia; l'ultima volta subito dopo l'ultima guerra, ad opera invero di forze assai esigue, quando con la caduta del fascismo e la restaurazione della democrazia, si trattò di dare una nuova veste allo Stato italiano per il quale fu poi adottata, nel 1947, la Costituzione repubblicana.