Il libro di Lorenzo Tomasin ci ricorda che il rapporto tra cultura umanistica e nuove tecnologie non si può certo definire pacificato. Le nuove tecnologie incidono fortemente anche negli ambiti storici della cultura tradizionale; là dove l'informatica tende a proporsi sempre più come chiave di volta risolutiva e soprattutto totalizzante.
Tra le ricadute non certo benvenute di questa tendenza c'è la tentazione, che spesso coglie operatori importanti del nuovo ordine digitale, di non limitarsi a mettere a disposizione saperi e strumenti nell'interesse del progresso culturale, ma di ambire a determinarne caratteristiche e prospettive, nell'intento, certo ambizioso ma anche pericoloso, di ristrutturare interi modelli culturali. Quali responsabilità ha certa cultura umanistica di fronte al mito della tecnologia dilagante?
Lorenzo Tomasin è professore di Filologia romanza e Storia della lingua italiana nell'Università di Losanna, dopo aver insegnato nelle Università Ca' Foscari di Venezia e Bocconi di Milano, e avere studiato alla Scuola Normale Superiore di Pisa.
Evento promosso dalla Fondazione Möbius, dalle Biblioteche cantonali e da Coscienza Svizzera.