Il 2 febbraio 2014 ha chiuso i battenti alla Villa Ciani di Lugano la mostra Ticino Tessin. Fiera svizzera di Lugano 1933-1953. Il successo di pubblico registrato in occasione di questa esposizione testimonia l'interesse mai affievolito per temi e valori importanti che quella rassegna trasmetteva di anno in anno attraverso i simboli della cartellonistica e specifiche proposte economiche, sociali e culturali.
Gli organizzatori della storica fiera furono straordinariamente attenti alla messa in valore della produzione locale, alla creatività dell'associazionismo civico nella cura di spettacoli ricreativi e folcloristici e ai fermenti innovativi presenti in ambito culturale; in particolare nella danza, nella musica (si pensi al ruolo della Radio Monte Ceneri, nata parallelamente alla fiera), nelle arti figurative e nell'architettura: aspetti reali e immaginari che il pubblico di allora locale e confederato (dopo la guerra anche d'oltreconfine), accolse con grande favore.
I visitatori della mostra, curata dall'Archivio storico della Città, soffermandosi sull'uno o sull'altro aspetto hanno potuto fruire non solo del valore proprio della ricerca scientifica e interdisciplinare, ma anche percepire l'implicito confronto con lo scenario odierno.
Da questa constatazione muove l'invito che Coscienza Svizzera ha rivolto ad alcuni studiosi coinvolti nella mostra, gli storici Antonio Gili e Orazio Martinetti, il musicologo Carlo Piccardi e il geografo Claudio Ferrata, affinché esprimessero il proprio pensiero riguardo ad alcuni temi della mostra ancora attuali, organizzando una tavola rotonda svoltasi l'11 gennaio 2014 al Palazzo dei Congressi a chiusura della mostra. I relatori hanno potuto rielaborare i loro contributi in funzione di questo quaderno.
L'intento della pubblicazione è quello di ipotizzare l'esistenza o meno di valori, immagini e immaginari collettivi nello scenario della globalizzazione, tentando di rispondere agli interrogativi di chi è preoccupato per un Ticino e una Svizzera che, di fronte ai mutamenti e alle nuove sfide, vengono scossi nella propria territorialità, nella capacità di trovare un equilibrio fra spinte interne ed esterne.