Gli avvenimenti di queste settimane a Bellinzona, legate alla vertenza delle Officine, suggeriscono alcune riflessioni sulla condizione del cantone Ticino nella Confederazione svizzera. Capire quello che sta succedendo implica, fra l’altro, porre attenzione al ruolo delle “élite” (politiche, amministrative, sindacali, intellettuali ecc.). Presupposto di una politica di concordanza (che non va vista solo all’interno dell’azione del governo) è di disporre di “elite” che condividono propositi, modalità di comunicazione, valori di fondo comuni; e, anzitutto, un riconoscimento reciproco. Tutto ciò implica legami consuetudinari, non contatti sporadici. A prescindere da ogni giudizio sulla vertenza in corso, non è irragionevole pensare che il livello di scontro è legato anche al fatto che tali “elite”, a cavallo fra il Sud e il Nord del Gottardo, non hanno (più) sufficienti canali di comunicazione (e di eventuale dialogo). Perché è accaduto tutto ciò? A questa domanda, un gruppo di riflessione e di informazione come “Coscienza svizzera” potrebbe forse tentare di dare una risposta. 19.3.08 - Oscar Mazzoleni (a titolo personale) |