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Uscita culturale
04 Ottobre 1997

Chiavenna - Rapporti storici Valtellina-Svizzera italiana

A 200 anni dal distacco dalla Svizzera. Rapporti storici e relazioni artistiche tra Valtellina e Svizzera italiana.

Numerosi i luoghi toccati dalla visita con l'accompagnamento del dott. Guido Scaramellini di Chiavenna:

Passo dello Spluga: È forse il "cunu aureu" degli itinerari romani, che da Summo lacu (Samòlaco) portavano a Curia Raetorum (Coira). Sono evidenti su entrambi i versanti le tracce della strada antica, precedente alla prima carrozzabile da Milano al passo, costruita tra il 1818 e il 1822 durante il regno Lombardo-Veneto.

Montespluga: È la sede dell'antica Ca de la montagna, l'ospizio corrispondente all'attuale albergo Vittoria, citato nei documenti fin dal '300. Accrebbe la sua importanza con lo svilupparsi dei Porti, organizzazione di trasporto di merci in monopolio tra Lombardia e Grigioni. Nel fabbricato parallelo alla strada in prosecuzione della Ca de la montagna, fu ricavata nel 1767 una cappella sotto la giurisdizione della sede apostolica. La chiesa attuale è del 1825 con cappellano regio: la pala di san Francesco è del boemo Giovanni Pock (1841). A sud del lago artificiale (1931) era collocata una torre di difesa, proprio dove saliva l'antica strada del Cardinello da Isola.

Gallivaggio: È il terzo edificio sacro il santuario attuale, sorto sul luogo in cui due ragazze annunciarono di aver vito la Madonna il 10 ottobre 1492, due giorni prima della scoperta dell'America. L'attuale chiesa fu iniziata nel 1598 e consacrata nel 1615. Il presbitero fu decorato tra il 1603 e il 1605 da Domenico Caresana di Cureglia (canton Ticino) con scene della vita della Madonna. Altri affreschi del '600 sono nelle due cappelle laterali, mentre il resto della chiesa fu dipinto da Luigi Tagliaferri a fine '800. Alle pareti della chiesa sono appese due tele: a sinistra l'incoronazione della Madonna di Paolo Camillo Landriani detto il Duchino (1606), già pala dell'altar maggiore (quello attuale in marmo è del 1730); a destra la Crocefissione con cinque francescani di Cesare Ligari (1739).

Chiavenna: Chiavenna è citata negli antichi documenti come Clavenna, cioè città sulla ganda. Il centro storico attuale risale al '500 (fu bruciata nel 1487 dai Grigiori), anche se ha un sapore ancora medievale. Particolari sono i portali con scritte religiose latine e italiane e date (dal 1517 in poi), fontane, tutto in pietra ollàre. Vi si possono individuare quattro zone:

1. la Paart de mèz (vie Dolzino e Pedretti) con antica destinazione commerciale e, ai piani superiori, residenziale-borghese;

2. la Molinanca (vie Cappuccini e Molinanca), a Ovest della Paart de Mèz con funzione artigianale (dal fiume Mera venivano derivati canali per alimentare magli, torni, officine, concerie);

3. le attuali vie Macolino, delle Agostiniane e Lena-Perpenti, a est con antica destinazione agricola;

4. l'Oltremera, sulla destra del fiume Mera, contrada non compresa nella cinta quattrocentesva, ià con varie osterie e stallazzo, magazzini e abitazioni più modeste.

Visite al palazzo Pretorio con stemmi grigioni (dal '500 al '700), alla chiesa barocca di Santa Maria con dipinti di Pietro Bianchi, Giovan Battista Macolino, Innocenzo Torriani di Mendrisio, e con stucchi di Agostino Silva di Morbio alla collegiata di San Lorenzo (sec. XVII su impianto romanico), con fonte battesimale romanico (1156).

Novate Mezzola: La chiesa della Trinità è l'esempio più ricco di barocco in Valchiavenna, finanziato da Francesco Giani del luogo, vescovo a Sirmio in Ungheria, con dipinti di Giulio Quaglio, stucchi di Gerolamo Rossi di Lugano, opere lignee di Giovanni Albiolo di Bellagio, organo di Carlo Prata di Gera e pale d'altare dei fratelli Recchi di Como.

San Fedelino: La chiesetta fu costruita nel X secolo sul luogo in cui nel 964 furono rinvenute le ossa del soldato Fedele, qui decapitato nel III secolo dai soldati dell'imperatore Massimiano. Coevi sono gli affreschi interni. Il monumento nazionale, appena restaurato, oggi in provincia di Como, ma geograficamente in Valchiavenna e proprietà della parrocchia di Novate, è uno degli esempi più antichi di romanico lombardo in diocesi di Como.

 

Relatori:

29 Novembre 1997